Bagaladi

Descrizione

Il paese sorge in una amena località sulla destra del Torrente Tuccio a 450 m.s.l.m.

Il centro, appare con la denominazione "Tuccio" già all'epoca del Conte Ruggero in un documento relativo alle concessioni fatte al Monastero di S.Angelo (che secondo fonti accreditate sorgeva pochi km più a monte sullo stesso lato del torrente.

In documenti del 1275 viene citato come "Val di Tuccio" ed ancora con lo stesso nome compare in un documento del 1412 che riferisce la delimitazione giurisdizionale del territorio di Reggio Calabria. Tutto ciò a conferma della antica origine di Bagaladi.

Gli storici locali avanzano l'ipotesi che il centro sia stato fondato dopo il X secolo, in considerazione del fatto che il territorio di Bagaladi (Valle Tuccio, ospitava, secondo quanto tramandato dalle fonti storiche, numerosi monasteri basiliani: la Badìa di San Teodoro in prossimità dell'attuale centro abitato (infatti il Santo patrono è proprio San Teodoro Martire); il già citato Monastero di S.Angelo, ed ancora S.Fantino e S.Michele.

E' probabilmente intorno al 1500 che il centro assume l'attuale denominazione, ma a proposito dell'origine del toponimo vi sono pareri discordi: alcuni storici lo fanno derivare dall'arabo "Baha-Allah" (bellezza che viene da Dio), altri lo riferiscono alla notevole produzione olearia e quindi derivante da una commistione di termini latini e greci "Bag" (Vallum - Val) e "aladi" (olio in greco-moderno), quindi "Valle dell'olio".

All'epoca di Carlo I d'Angiò Valletuccio era feudo dell'Archimandrita basiliano del SS. Salvatore di Messina (ordinanza del 1276).

Fu poi aggregato alla Baronia di Amendolea fino al 1488.

In epoca successiva fu feudo dei Marullo, degli Abenavoli e dei Ruffo come "vicus" del dirimpettaio Comune di San Lorenzo.

 

Oggi il centro ha un'economia agricola non disprezzabile, per la presenza sul territorio di ricchi oliveti.

Vi sono impianti per la trasformazione dei prodotti agricoli ed opifici.

Ulteriori informazioni

Statistiche del territorio

Il centro abitato è posto a circa 450 m.s.l.m. in prossimità della biforcazione tra il Torrente Tuccio e l'affluente Pristeo (Pietre Bianche). 

Alle spalle dell'abitato si erge il Monte Pezzi (1025 m) che conclude un sistema orografico molto accidentato presente tra le due fiumare.

Attraversato dalla Strada Provinciale 3 Melito-Gambarie, il tessuto urbano si articola lungo quest'asse portante adeguandosi al declivio del terreno e consentendo soluzioni inusitate per gli spazi pubblici e per la valorizzazione degli edifici emergenti; così è per la piazzetta antistante la Chiesa di San Teodoro cui si contrappone in basso l'ampia Piazza della Libertà connessa al percorso principale attraverso un'ampia e monumentale scalinata.

Le espansioni della metà del secolo scorso, soprattutto di matrice edilizia popolare, si articolano su terrazzamenti in lotti ortogonali.

 

Punti di interesse

Sono da visitare la chiesa di San Teodoro Martire, che conserva il gruppo marmoreo dell'Annunciazione, opera di Antonello Gagini, i cenobi basiliani della Valle del Tuccio, i famosi mulini ad acqua, frantoi e diverse case coloniche.

 

Feste e Monumenti

  • San Teodoro Martire (patrono - 9 novembre)
  • Festa del Gonfalone e Sagra dei prodotti tipici (Prima domenica di Agosto)
  • B.V. del Monte Carmelo (terza domenica di agosto)

Ultimo aggiornamento: 15-04-2024

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